“È tardi! È tardi! Sono in ritardo, in arciritardissimo!”. Queste parole non vi dicono niente? Forse non avete mai visto Alice nel Paese delle Meraviglie. C’è un personaggio che va sempre di fretta e non stacca mai gli occhi dall’orologio. E’ il Bianconiglio.
Ecco, mi sono trasformato nel Bianconiglio. Non scrivo sul blog da quasi tre settimane e non perché non abbia trovato spunti, anzi. Gli ultimi giorni di campagna elettorale, l’esito delle stesse elezioni, le centinaia di notizie curiose che mi sono passate davanti seguendo il flusso interminabile di informazioni che offrono le agenzie di stampa, i giornali, le televisioni: tutto questo, parte di questo, avrebbe meritato di essere ripreso sul blog. Ma non c’è tempo.
Ci sono Elvira e Nicola (e forse a loro di tempo dovrei dedicarne ancora di più). Ci sono i parenti e gli amici (e forse a loro di tempo dovrei dedicarne un po’di più). C’è il lavoro. E poi ci sono i treni, i taxi, i tram, gli autobus, le metropolitane da cui salgo e scendo. Ci sono le bollette da pagare, la spesa da fare, la domanda di iscrizione per l’asilo nido e il 730 da presentare, l’Isee da calcolare, l’Inpgi da chiamare, una baby sitter da trovare. E ancora: i capelli da tagliare, la doccia da fare, il pavimento da lavare, le camicie da stirare, il pranzo da cucinare.
Guardo Nicola che gioca con un pupazzetto seduto sul seggiolone. Per lui il tempo è l’intervallo tra una poppata e l’altra, tra un sonnellino e un bagnetto. Beato lui. Non avere fretta di crescere, piccolo! Perché poi sarai costretto ad andare come me, troppo di fretta. E quando ti fermerai, anche solo per un attimo, avrai l’impressione di stare buttando via il tuo tempo.